giovedì 20 settembre 2012

PENSIERI SU UN POST SCOMODO.

Abbiamo trovato, nel sito vita.it, un articolo che ci ha fatto pensare. Facendolo girare al nostro interno, abbiamo invitato ad esprimere il proprio pensiero. Non sempre, per mancanza di tempo o perché l’argomento non è stimolante, abbiamo risposte. Ma questa volta, con piacere, ecco quanto raccolto. Ciò che è interessante, è l’eterogeneità di chi ha risposto, uomini e donne, ragazze e ragazzi. 

"Costa 230 euro il figlio su misura

Inchiesta-shock di Vita nei laboratori della European Sperm Bank di Copenhagen, dove 20mila donne ogni anno selezionano il proprio figlio perfetto

Un figlio su misura? Costa 230 euro il modello base, 380 quello superaccessoriato. Il padre si sceglie à-la-carte: «I profili sono catalogati in base a razza, peso, altezza, età, titolo di studio. Con un paio di click escludi le tipologie di uomo che non ti interessano. Ogni informazione ha un prezzo, 25 euro per vedere la foto, altrettante per sentire la voce, e così via…». E, naturalmente, «La maggior parte delle nostre clienti vuole che il donatore sia alto almeno un metro e ottanta, e abbia gli occhi blu. Uomini pingui e bassi sono esclusi».

Mentre l'Europa riapre il dibattito sulla Legge 40, sui temi della procreazione assistita e delle indagini diagnostiche mirate a sapere come sarà il feto, Vita è andata nella clinica-laboratorio della European Sperm Bank fondata da Peter Brown, al numero civico 63 di Falkoner Allé, Copenhagen: la più ricca, frequentata e discussa banca del seme europea. Sono più di 20 mila donne che ogni anno qui acquistano il seme e iniziano il trattamento per la fecondazione assistita. Tra queste, tante le italiane.

Una meta frequentatissima anche dai donatori maschi. Che qui possono donare fino a 25 volte, contro le 8-10 volte degli altri Paesi europei. E possono chiedere di avere l'anonimato garantito, mentre nel resto della Ue le legislazioni stanno cambiando per tutelare i diritti del nascituro. Non solo: ora, al modico prezzo di 300 euro, la Sperm Bank spedisce fiale di sperma a domicilio in giro per il mondo."


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IA –  Penso che il tema dell’infertilità sia molto sentito negli ultimi tempi, e che siano moltissime le coppie che sono costrette a ricorrervi.
Proprio ieri nel parcheggio del GS ho visto la prima affissione che promuove una nuova clinica (credo privata) per la fertilità, in cui dietro la faccia di due medici sorridenti campeggiano tanti bei spermatozoi O_o
A questo proposito vi giro il link di un servizio delle Iene che tempo fa dimostrava come è facile farsi spedire (persino a casa) il seme da queste “fantomatiche” cliniche estere.
Ancora una volta purtroppo, credo che si speculi solo sulla sofferenza di chi desidera un figlio, e non riesce ad averlo, mettendo a serio rischio anche la salute di queste persone.


PS: tralascio ogni commento sulla legge 40. Mi dispiace solo che quando abbiamo avuto l’occasione di cambiare le cose, la gente per cattiva informazione non è andata a votare e il referendum non è passato.


SMIo lo trovo molto triste. Non trovandomi nella situazione di un’aspirante madre che fa questa scelta non voglio giudicare, ma sono perfettamente d’accordo con le parole di Petrosino in fondo all’articolo:
«Un figlio non è un oggetto, così come non è un prodotto dell'affermarsi di un diritto. È bene che il desiderio di avere un figlio non si trasformi nella rivendicazione di un diritto e nell'ostinar affermazione della propria volontà: è bene che si accetti l'esistenza d'altro, di un resto che sfugge alla nostra pur magnifica volontà»

LG –  mah, che dire? messa così sembra di essere in un supermercato.
Se avessi bisogno di un seme, la cosa principale di cui mi preoccuperei sarebbe che il donatore sia sano, di corpo e di mente e non abbia tare genetiche.
Però è anche vero che quando scegliamo un compagno lo scegliamo anche perchè ci piace, e ritrovare qualcosa di lui nel figlio è tenero,  anche se non sempre poi genitori belli e intelligenti hanno generato figli altrettanto belli e intelligenti...
Siccome quindi la garanzia della PERFEZIONE, ammesso che la parola abbia un senso, non si ha, questa scelta la vedo come la scelta di un compagno con cui fare un figlio.

Poi la natura fa i suoi percorsi, e l'educazione e l'ambiente il resto, e quindi il figlio sarà in ogni caso unico e irripetibile, come ognuno di noi.
E' sempre così difficile avere una opinione netta su questioni tanto delicate.

SG –  In questi casi, comunque tu ti esprima, rischi di urtare sensibilità diverse.
Non mi sento di giudicare chi, per avere un figlio a tutti i costi, ricorra a qualunque opportunità venga offerta sul mercato per soddisfare quello che sente come un desiderio irrinunciabile. Non l’ho vissuto, ma penso sia giusto “Mettersi nelle scarpe degli altri prima di parlare”.
Detto questo, mi rattrista enormemente, perché già trovo terribile che ci si modifichi per essere sempre più simili a quello che vorremmo essere, ricorrendo alla chirurgia estetica sempre di più, figuriamoci l’idea di un bambino su misura. Questa scelta del donatore “da catalogo” e del figlio perfetto mi mette i brividi. Per mille ragioni che vanno dagli orfanatrofi pieni di bambini a ciò che significa volere, amare e crescere un figlio.
Da coppia sterile a coppia gay, da donna single a maschio single, tutti meritano il massimo rispetto: meglio sarebbe rendere l’adozione più facile, l’inserimento nelle famiglie accompagnato seriamente, meglio sarebbe che ogni bambino rifiutato e abbandonato trovasse una casa e una famiglia. Trovasse amore. Questo penso. Per questo non mi piace l’European Sperm Bank.

GB –  E' una pratica eugenetica, come già è stato denunciato dai pro vita non molto tempo fa. Non sopprime, ma seleziona e sceglie optional da catalogo.
E' il lato lusso dello scarto delle femmine ampiamente operato - dicono - in Cina. Con l'aggravante, a mio parere, che qui si tratta della volontà forsennata di generare.
Comprendo anch'io il dramma delle coppie sterili, ma non riesco a giustificare questi deliri.
Si vive anche senza figli: si adotta; si è felici (come ho potuto verificare) persino facendo gli affidatari per tutta una vita, cioè senza mai diventare padri e madri di nessuno.

LG –  …insomma, sento il bisogno di tornare sull’argomento.
Mi rendo conto che la cosa ha dei risvolti agghiaccianti, a ben pensare (selezione della specie e via dicendo). Come avete giustamente detto in molti, se proprio vuoi un figlio meglio pensare ai tanti che aspettano solo di essere accolti in una vera famiglia.

TS –  Io credo che la paura maggiore nei confronti di queste pratiche sia ritrovarsi un giorno in un mondo popolato da esseri geneticamente "perfetti" e quindi, come la teoria insegna, troppo poco variegato. Finché non si effettueranno modifiche genetiche al feto, sono certo che la quantità di persone che ricorreranno a questa scelta rimarrà ridotta.
Sono d'accordo sul fatto che sarebbe più giusto adottare, ma non trovo il "catalogo" moralmente sbagliato. La selezione naturale è già in atto, la facciamo noi, che lo vogliamo o no. L'unica differenza è che nella vita reale il maschio alfa ha la facoltà di scegliere, mentre nelle banche del seme verrà molto probabilmente condiviso da tante acquirenti.

venerdì 14 settembre 2012

Merkel arcobaleno o Merkel pantone?

L’olandese che ha postato questa immagine l’ha chiamata “Arcobaleno Merkel”; in realtà è una vera e propria cartella pantone, dove pochi colori sono stati eliminati. E’ stupefacente come il modello sia sempre, implacabilmente, lo stesso. Come in quei fantastici programmi di grafica dove ti cambi il colore dei capelli. C’è anche un invito a cercare di spiegare la ragione di questa scelta. Non ho una risposta. Vorrei avere la stessa quantità di giacche ma non quell’orrendo modello. L’olandese in questione, l’affascinante Koert Van Mensvoort in realtà l’ha inserito nella serie di immagini “Spectacle of tragedy” o “The tragedy of the spectacle” una rassegna di foto dei politici più famosi e delle loro dame. Il suo sito NextNature che lui descrive: “This website will radically shift your notion of nature.” contiene immagini suggestive e inquietanti allo stesso tempo. Guardare per credere.
Ma il fascinoso olandese ha anche una home page bellissima. www.koert.com


lunedì 3 settembre 2012

Meet The Superhumans

Prendo spunto dalle parole di Susanna, per parlare sempre di Olimpiadi.
La scorsa settimana sono iniziate le Paralimpiadi e nel fine settimana mi sono imbattuta in questo spot di Channel 4, la rete inglese che trasmette le gare.
Beh io lo trovo davvero bellissimo, realizzato con un’eleganza e una grazia che difficilmente si trovano nelle comunicazioni legate alla disabilità.
Voi cosa ne pensate?

(Isa)


Estate con le olimpiadi.

Anche chi non ama seguire lo sport in TV, prima o poi si fa conquistare dalle Olimpiadi. Magari per guardare una sola disciplina, quella che interessa di più o per vedere lo sportivo invincibile o la bella nuotatrice,  che incuriosiscono. O per guardare le cerimonie di inaugurazione e di chiusura, spesso suggestive. Più di tutto per sentire l’inno nazionale e commuoversi insieme agli atleti di casa nostra sul podio e sentirsi con orgoglio Italiani.

Cosa è rimasto di queste olimpiadi? Ecco cosa è rimasto a me, in 4 immagini:

1. La foto del tedoforo che corre a Londra, presa da Denise sotto il suo ufficio.
2. La foto di Josefa Idem, (Infophoto) che mi ha conquistato con queste parole:
‘’Spero di aver ispirato i giovani, ma spero soprattutto di essere stata fonte di ispirazione per la mia generazione: non è mai troppo tardi per sognare, non è mai troppo tardi per mettersi in moto. Questo è il messaggio che mando a chi ha la mia età’’.
3. La foto di un Alex Schwazer affranto, il marciatore squalificato per doping poco prima di partire per Londra, che mi ha colpito per la sofferenza contenuta nella sua confessione e per l’ammissione di non avercela fatta a reggere la pressione da risultato. A quanti di noi, anche in ambiti diversi, capita di confrontarsi con questa pressione?
4. E, infine, l’ immagine che mi ha fatto piangere, sul divano di casa, di fronte a un ventilatore. “Imagine” cantata da uno struggente John Lennon.


(S.G.)