Sempre da Marie Claire – deliziosa newsletter –
un articolo di Dal Buono racconta di
tatuaggi.
"Fa caldo
e tutti si svestono………, tra canottiere, shorts e bikini,
trovano attimi di celebrità i vostri splendidi tatuaggi, care signore.
Nel
contemplarli, mi ritrovo ad ammirare il coraggio col quale dimostrate di ignorare la nozione di irrevocabilità. I piercing si
possono togliere (al massimo lasciano un buchetto dove, all’occorrenza,
infilare la penna in mancanza di camicia col taschino), i dread si tagliano, i
capelli colorati prima o poi cangeranno (o cadranno), invece, un tatuaggio è per sempre (o quasi). Ne
siete veramente consapevoli?
La
S che vi siete
tatuate sul collo del piede in onore del vostro fidanzato Stefano, un giorno (anni
dopo che l’avrete sorpreso a copulare con la fruttivendola) preferirete
spacciarla per l’iniziale del vostro bisnonno, Sigismondo.
Il
cuoricino, tanto
simpatico e velatamente sexy, che avete voluto sull’inguine, tra un paio
di decenni – causa cedimento epidermico – assomiglierà a quello di
un cardiopatico allo stato terminale e le macchie della pelle saranno
altrettanti bypass.
La
mezza luna sul polso, infiappendosi insieme al tono
della pelle, assomiglierà sempre più a uno di quei croissant che il barista non
è riuscito a vendere per tutta la settimana.
Le
citazioni argute, romantiche, o celebrative,
diventeranno quasi illeggibili, come scritte su fogli immersi nell’acqua,
con l’inchiostro che sbava e che cola.
I
tribali muteranno così tanto che, se effettivamente
in una tribù voi viveste, i compagni vi truciderebbero nella notte, perché il
vostro marchio sarà cambiato così tanto da assomigliare a quello di una tribù
nemica.
I
caratteri latini dietro gli avambracci diventeranno
gotici, quelli gotici arabi, quelli arabi cinesi, e quelli
cinesi…marziani?
E se le croci, cedendo, arrivassero ad
assomigliare a svastiche?
I
codici a barre sotto le nuche saranno un giorno sì
vetusti che, se voi foste merendine o scatolette di tonno, non verreste consumati
neppure da quelle nonne che hanno passato la guerra, non verreste donati
neanche all’ultimo degli orfanotrofi, neanche dal più ipocrita dei
filantropi.
Cagnolini,
gattini, orsetti e scoiattolini, regrediranno a uno
stato evolutivo adatto all’era giurassica o assumeranno le sembianze di
altrettanti gargoyles."
E
l’articolo continua così,
sempre più crudele.
Comunque:
ecco alcuni tatuaggi fotografati in agenzia. Si mantiene il più totale riserbo
sui proprietari.
Ecco
invece una vecchia campagna di SS&C. Solo un tatuaggio è un fine lavoro di
Photoshop. Indovinate quale.