domenica 25 novembre 2012

Le donne, ancora le donne.

Da Andersen a Clarissa Pinkola Estes le scarpe rosse sono sempre state ricche di simbologia; icone dell’eterno femminino in veste seducente o peccaminosa.
Invece hanno un altro significato nella bella iniziativa dell’artista messicana Elina Chauvet dal titolo “Zapatos Rojos” che ci ha colpito particolarmente. Alle Colonne di San Lorenzo, a Milano, è stata realizzata una installazione dedicata alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne fissata per il 25 novembre. Sulla strada, sotto le colonne, 100 paia di scarpe femminili, rosse “come la seduzione ma anche come il sangue, quasi fossero state abbandonate da donne in fuga, scomparse”
(foto e testo in corsivo tratti da: D.Repubblica.it)

La nostra partecipazione alla giornata, con un pensiero a tutte la donne vittime, è con il nostro fimato realizzato proprio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ricordiamo che nel 2011 in Italia sono state assassinate 137 donne. Dall’inizio del 2012 sono circa 100 le donne uccise. Si è passati da un omicidio ogni tre giorni del 2011 a uno ogni due giorni. E nella maggior parte dei casi gli autori di questi delitti sono mariti, ex fidanzati, comunque persone nella cerchia affettiva delle mura domestiche.
(Susanna).



martedì 20 novembre 2012

L'illusione del tempo

Due filmati che ci hanno particolarmente colpito per la loro forza e con un elemento in comune: il tempo. Dall’universale al personale. E dopo averli visti, mi è tornato in mente un testo di Carl Sagan che accompagnava un’immagine della Nasa: la Terra ripresa da circa 6 miliardi di km di distanza. Un puntino.

“…La Terra è un palcoscenico molto piccolo in un’enorme arena cosmica. Pensa ai fiumi di sangue versati da tutti i generali ed imperatori affinché in gloria e trionfo loro potessero divenire i padroni momentanei di una frazione di un puntino. Pensa alle crudeltà senza fine degli abitanti di un angolo del puntino sugli abitanti di un altro angolo appena distinguibile del puntino. Così  frequenti i loro malintesi, così ansiosi sono di uccidersi l'un l'altro, così fervente il loro odio. La nostra presunzione, la nostra immaginata auto-importanza, la nostra illusione di avere una posizione privilegiata nell'Universo, sono sfidate da questo puntino di luce pallida.”

E, abbandonata la profondità, mi sono venute in mente i mitici Elio e le storie tese:

Non hai mai pensato a un tatuaggetto
la tua amica sfoggia un tatuaggetto
corri, corri a farti un tatuaggetto
d'improvviso hai bisogno di un tatuaggetto, un tatuaggetto, un tatuaggetto. 

che accompagna il protagonista del video di Ramon & Pedro, fotografia realistica di un futuro di uomini (e donne) imperituramente tatuati. 
(Susanna)



giovedì 8 novembre 2012

“Chi l’ha detto che la tecnologia uccide la fantasia?”

Così recitava la head di una storica (e premiata) campagna che SS&C ha firmato per Ricoh nel lontano 1987.

























Mi è tornata in mente durante la visita alla bellissima mostra di Bill Viola che si è tenuta a Varese a Villa Panza fino al 28 ottobre.
Le sue videoinstallazioni multiple, molte delle quali al rallentatore, sono come dei “quadri infiniti”, fatti di immagini lente che costringono chi guarda a soffermarsi, pensare, aspettare e – nello stesso tempo, proprio in virtù di questo tempo dilatato – provocano sensazioni ed emozioni profonde.
L’arte di Bill Viola si esprime attraverso l’impiego di tecniche e mezzi sofisticati, impensabili solo fino a qualche decennio fa.
Come si diceva parlando con amici, la nostra generazione ha avuto la fortuna di poter godere sia dell’arte classica sia di questa, in forma tecnologica, che non uccide affatto la fantasia e la creatività, bensì le fornisce ulteriori possibilità espressive. 
(Laura)

venerdì 2 novembre 2012

GUERRILLA HUMOR (RIGOROSAMENTE ENGLISH). DAL NOSTRO AGENTE ALL’AVANA.

Londra, ottobre 2012.
A quanto pare è da un po' che circolano, e non da subito tutti se ne sono accorti.
Nemmeno io, già pendolare abitudinaria più volte al giorno, non presto attenzione a ciò che vedo. Che sia il sonno del mattino, la stanchezza della sera? Ma è che sono fatti perfettamente in corporate "Transport of London" che proprio non li ho notati.
Che mi serva da lezione prestare più attenzione. Almeno nel viaggio mattutino, la loro scoperta avrebbe rallegrato di più la routine lavorativa!
(Denise)

Immagini da http://imgur.com/a/lUWTG