Io ho sempre identificato l’estate con il calore del sole, l’azzurro del mare e il frinire delle cicale negli assolati pomeriggi d’agosto. Da quest’anno però l’estate resterà per sempre associata nella mia mente allo sguardo del mio bimbo quando ha visto per la prima volta l’immensità del mare. Non dimenticherò mai l’incanto e lo stupore nei suoi occhi: per me da oggi sarà estate ogni volta in cui rivedrò quello sguardo anche nelle fredde giornate d’inverno.
Laura
L’immagine è un ricordo della prima adolescenza:
“Io in bici nei pomeriggi assolati di luglio, stradine in mezzo ai campi di grano vicino al mare, fruscio del vento caldo, il mio primo bacio”
Giada
….ed è subito estate!
Susanna
Ci sono due testi, che mi fanno pensare all’estate, alle vacanze e che ho rubato e fatto miei.
Nel primo mi ci sono ritrovata moltissimo. Ho pensato a come ho amato le case di vacanza, spartane, quasi vuote, delle mie estati. Al piacere di sistemare i pochi vestiti leggeri in un armadio a muro, i libri sul tavolino, una crema, i sandali e avere la sensazione di avere tutto quello mi serviva.
È del raffinato direttore di Marie Claire Maison, che scrive nel suo editoriale estivo:
Con l’estate compare l’esperienza di altre case oltre la propria, la possibilità di altre vite, di un esotismo o di una sobrietà che genera una rinascita interiore talmente necessaria. Imparare di nuovo a vedere, sentire, contemplare e dunque finalmente ad amare. Ritrovare il gusto del silenzio che le nostre città ci rifiutano, quando, nei primi fremiti di una luce ancora livida, la terra sembra trattenere il suo soffio, esitare ancora a cadere nel giorno, e poi, vinta cede alla volontà orgogliosa del sole... Là, ancora tutto è pensato per l’armonia, per assordare la cacofonia del mondo che invade il nostro quotidiano ordinario, per una sosta nella dolcezza del vivere, per – è veramente egoismo? – non occuparsi che di se stessi e di coloro che amiamo, rafforzare i legami, guardare i bambini crescere, a volte anche scoprirli. Oh sì, i tempi delle vacanze! E l’importanza del luogo e del rifugio! Le case di passaggio sono più importanti di quanto crediamo per il nostro schiudersi.
Il secondo è una poesia che, in un suo corsivo su Repubblica di qualche anno fa, Michele Serra dedicava ai lettori come augurio prima delle vacanze. Ho strappato la pagina e l’ho conservata vicina a una foto del mare, per rileggerla, ogni volta con emozione, pensando alle vacanze.
“Puoi aggiungere un bicchiere di vino
e berlo devoto
guardando il mare di là dalla finestra
e la sera celeste nel cielo.
Ti auguro soltanto
che il pane sia croccante
e quel bicchiere di vino
sappia del fiore di gelsomino”.
Biagio Marin, poeta.
Buone vacanze da SS&C.
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