giovedì 8 novembre 2012

“Chi l’ha detto che la tecnologia uccide la fantasia?”

Così recitava la head di una storica (e premiata) campagna che SS&C ha firmato per Ricoh nel lontano 1987.

























Mi è tornata in mente durante la visita alla bellissima mostra di Bill Viola che si è tenuta a Varese a Villa Panza fino al 28 ottobre.
Le sue videoinstallazioni multiple, molte delle quali al rallentatore, sono come dei “quadri infiniti”, fatti di immagini lente che costringono chi guarda a soffermarsi, pensare, aspettare e – nello stesso tempo, proprio in virtù di questo tempo dilatato – provocano sensazioni ed emozioni profonde.
L’arte di Bill Viola si esprime attraverso l’impiego di tecniche e mezzi sofisticati, impensabili solo fino a qualche decennio fa.
Come si diceva parlando con amici, la nostra generazione ha avuto la fortuna di poter godere sia dell’arte classica sia di questa, in forma tecnologica, che non uccide affatto la fantasia e la creatività, bensì le fornisce ulteriori possibilità espressive. 
(Laura)

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