martedì 4 giugno 2013

LA PUBBLICITA’ E’ ARTE?

La domanda, già posta e dibattuta, diventa il titolo di un bell’articolo di Emma Gabriele su ArsKey  - magazine d’arte moderna e contemporanea. 

“In un mondo saturo di immagini, quali sono da considerare arte? Il dibattito culturale degli ultimi anni rende oscura la risposta. Ci sono teorici che si aggrappano all’idea che vendere non è fare arte e al lato opposto, gli operatori del settore artistico e pubblicitario mischiano e sovrappongono progetti, confondendo l’orizzonte della risposta. Nel libro A lezione dai Mad Men, edito dal Sole24 Ore con la prefazione di Jacques Sèguèla, si tenta di dare una risposta a questo interrogativo e a dipanare le nebbie.” ……….

….”Il filosofo Marshall McLuhan definisce pubblicità "la più grande forma d’arte del XX ° secolo." La verità è che oggi l’arte sta intrecciando grossi e perduranti rapporti con la pubblicità. Rimangono in vita le stesse domande: l’advertising è genio creativo, arte o capacità di capire l’essere umano? O è solo una piccola applicazione del quotidiano che usa tecniche raffinate e si avvale dell’apporto di psicologi, artisti, disegnatori e registi famosi?

La campagna pubblicitaria della Tim nel 2002 – Libertà, Fraternità e Uguaglianza di tariffa per tutti – richiama un celebre dipinto di Delacroix. Bacco di Michelangelo Buonarroti, anno 1497, e il Bacchino malato di Caravaggio del 1593 sono evidentemente ripresi per la pubblicità del vino Castellino con l’attrice Giovanna Rei nel 2000. Le opere di Michelangelo, anche quelle che l’artista ha lasciato incompiute, costituiscono un modello autorevole per il linguaggio della pubblicità: si veda la campagna pubblicitaria della griffe Kookai in Francia nel 2001 e la somiglianza con la Pietà di Michelangelo Buonarroti del 1499. La pubblicità della Renault Laguna si rifà a un episodio dell’incontro di Ulisse con le Sirene: «Tu arriverai prima dalle Sirene, che tutti gli uomini incantano, chi arriva da loro».

La risposta non si sostanzia nell’evidenza che l’advertising fa uso dell’arte: ogni artista vende. Picasso non dipingeva per se stesso, Michelangelo disegnò la Cappella Sistina commissionato da Papa Sisto IV della Rovere. La pubblicità esprime fenomeni di innovazione creativa, che sono rilevanti anche in campo propriamente artistico. Nel 1990 al Centre Pompidou di Parigi fu allestita una mostra con il nome di “Art & Publicité 1890-1990” che insegnava a guardare le forme della pubblicità come un fenomeno artistico. Sarà una prova a favore della tesi portata avanti nel libro A lezione dai Mad Men www.madmenadv.com

Visto il riferimento a madmen potevamo non pensare al fascinoso Don Draper della agenzia di Madison Avenue.



 
















Mai visto uno così in SS&C. Purtroppo.

Ecco una campagna che coniuga arte e pubblicità, realizzata da SS&C Marketing e comunicazione per il cliente Verimec, Gruppo Massilly, vincitrice di un primo premio di categoria a Targa d’Oro e del merchandising

 

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