Anche chi non ama seguire lo sport in TV, prima o poi si fa conquistare dalle Olimpiadi. Magari per guardare una sola disciplina, quella che interessa di più o per vedere lo sportivo invincibile o la bella nuotatrice, che incuriosiscono. O per guardare le cerimonie di inaugurazione e di chiusura, spesso suggestive. Più di tutto
per sentire l’inno nazionale e commuoversi insieme agli atleti di casa nostra
sul podio e sentirsi con orgoglio Italiani.
Cosa è rimasto di queste olimpiadi? Ecco cosa è rimasto a me, in 4 immagini:
1. La foto del tedoforo che corre a Londra, presa da Denise sotto il suo ufficio.
2. La foto di Josefa Idem, (Infophoto) che mi ha conquistato con queste parole:
‘’Spero di aver ispirato i giovani, ma spero soprattutto di essere stata fonte di ispirazione per la mia generazione: non è mai troppo tardi per sognare, non è mai troppo tardi per mettersi in moto. Questo è il messaggio che mando a chi ha la mia età’’.
3. La foto di un Alex Schwazer affranto, il marciatore squalificato per doping poco prima di partire per Londra, che mi ha colpito per la sofferenza contenuta nella sua confessione e per l’ammissione di non avercela fatta a reggere la pressione da risultato. A quanti di noi, anche in ambiti diversi, capita di confrontarsi con questa pressione?
4. E, infine, l’ immagine che mi ha fatto piangere, sul divano di casa, di fronte a un ventilatore. “Imagine” cantata da uno struggente John Lennon.
(S.G.)
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