martedì 15 febbraio 2011

World Press 2011

La fotografa sudafricana Jodi Bieber ha vinto il World Press 2011 per il ritratto della donna afgana sfigurata dopo aver lasciato il marito, ritornando a vivere dai suoi genitori. Pubblicata il 1 agosto 2010 nella prima pagina di Time Magazine, la foto vincitrice ritrae l'afghana Aisha Bibi, i cui capelli neri appaiono coperti da una sciarpa viola che le nasconde le orecchie mutilate. La donna, che era stata prelevata da un commando afghano, era stata sfregiata dal marito che le aveva tagliato un orecchio e una narice, dopo che lei lo aveva abbandonato perché la maltrattava. L'agenzia SS&C è da sempre contro la violenza sulle donne e il video realizzato nel 2009 è ancora ai primi posti, su youtube, come numero di visualizzazioni.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il volto bellissimo di questa donna mi ha riportato alla drammatica intensità del libro "Mille splendidi soli" che ho letto d'un fiato in un giorno d'estate, fra le lacrime, pensando a quanto è terribile il destino delle donne che incontrano esperienze così devastanti nella loro vita.
(sg)

Anonimo ha detto...

mi chiedo quanti secoli ci vorranno ancora per inculcare nella testa di questi popoli "rispetto" e "cultura"

D.

Anonimo ha detto...

cara o caro D. sono d'accordo con te; "Inculcare" nella testa dei popoli rispetto e cultura è un desiderio di tutti. Non limitiamoci però a parlare di questi popoli. La violenza sulle donne è tristemente praticata in tutto il mondo. Ti cito da un articolo su Repubblica.it
Le donne uccise dal partner sono in Europa 5,78 per milione; il numero più elevato si riscontra nei paesi del Nord, soprattutto a causa dell'abuso di alcol durante i fine settimana.

Anonimo ha detto...

L'immagine è sconvolgente, noi donne occidentali non possiamo neanche immaginare che in tante parti del mondo queste pratiche aberranti e orrende possano esere in qualche modo giustificate, accettate, perfino non punite dalla legge! Ci vorrà moltissimo tempo perchè qualcosa cambi, e sarà un processo che dovrà venire ANCHE dalle donne stesse, come è sempre accaduto in ogni cultura, che faticosamente dovranno rendersi coscienti del loro valore e del fatto che sono PERSONE, e in quanto tali inviolabili. Nel frattempo, tanto di cappello a tutte quelle associazioni che aiutano queste donne a ritrovare, insieme al proprio volto, anche la propria dignita, una per una.

Unknown ha detto...

Mi auguro che la diffusione delle tecnologie proprio in quei paesi così arretrati possa far crescere nuove generazioni molto ma molto più civili e rispettose del più normale diritto. Mi spaventa solo l'arroccamento violento a difesa di un potere millenario, cieco e dispotico.