Il web diventa psicologo. E si trasforma in depositario di frustrazioni e sentimenti negativi che si accumulano nel corso della giornata, legati a situazioni, comportamenti o personaggi. L'ultimo fenomeno del web è un blog che si chiama "Vi Odio" ed è opera di Gabriele Coletti, 24 anni, studente di Venezia, che ha dato vita a una sorta di sfogatoio in cui raccoglie tutto ciò che rende insopportabile l'esistenza dei suoi utenti. Adesso le dichiarazioni d'odio hanno superato quota cento e i bersagli sono i più disparati: i possessori di suv che non rispettano la precedenza e pretendono di aver ragione, il batuffolo di lanuggine che si forma nell'ombelico, il sonno che passa non appena ci si stende sul letto, Barbara D'Urso, la pressione bassa, la carta igienica finita, la penna che esplode all'improvviso nella borsa, l'ora solare, Marzullo, il dentista, Ligabue, la polvere sulla scrivania. A far diventare il fenomeno virale ha contribuito Facebook, dove la pagina dedicata al blog, conta già 70mila iscritti.
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