Se il web 1.0 erano i siti di commercio elettronico, il web 2.0 sono i social network. Ma possono siti come Facebook generare abbastanza profitti da rimanere sul mercato? Facebook, Twitter, LinkedIn e molti altri offrono gratuitamente i loro servizi agli utenti, anche per questo motivo forse le iscrizioni sono aumentate in maniera così drammatica. Non è un mistero infatti che la strategia di queste aziende sia stata fare prima il pieno di iscritti e dopo pensare ai profitti. L’esplosione dei costi di gestione associata all’enorme mole di dati e banda da gestire sta aumentando la pressione di dare forma ad un modello di business che mantenga la grande promessa del Web 2.0. I dubbi attengono al fatto se i ricavi provenienti dalla pubblicità saranno sufficienti ad evitare di cominciare a far pagare gli utenti per i servizi che ora ottengono gratuitamente. Gli ultimi dati danno l’advertising sui social network in crescita, anche in controtendenza rispetto non solo alle forme più tradizionali di pubblicità sui media tradizionali, ma anche a quelle sui nuovi media. Se anche questi riusciranno a soddisfare le aspettative degli investitori e a dare forma al proprio business, saranno riusciti non solo a vincere la loro scommessa, ma anche a mantenere la promessa del web 2.0 per milioni di persone.
Nessun commento:
Posta un commento