Un libro aperto nel mezzo. Le due pagine centrali, di colore rosso, sollevate e incurvate fino a far convergere i bordi esterni a formare l’immagine di un cuore. Attorno un messaggio: "Se mi vuoi bene il 23 maggio regalami un libro". E' stato questo è il "cuore" della campagna di comunicazione, presentata, il 23 maggio scorso, al Salone internazionale del Libro di Torino. In televisione e alla radio il messaggio è stato reso ancora più efficace dagli spot affidati a testimonial d’eccezione come Roberto Saviano, Gianrico Carofiglio e Benedetta Parodi, che hanno raccontato i grandi mondi che stanno dentro un libro. L'agenzia SS&C ha voluto, a suo modo, partecipare all'iniziativa. Di seguito vi "regaliamo" un pensiero di ognuno di noi riferito ad un libro o ad un autore.
Laura
1. “Sarò banale, ma adoro Camilleri e tutti i suoi personaggi, adoro il suo siciliano che è diventato accessibile a tutti.
Mi piacciono l’ironia e la leggerezza con la quale parla anche di temi gravi. E poi mi piacciono le atmosfere siciliane, i suoi colori e i profumi che lui racconta così bene, dandoci di quella terra un’immagine che non è solo quella stereotipata della mafia”.
2. “Un libro che mi ha fatto commuovere alle lacrime è stato Mille splendidi soli di Khaled Hosseini (Il cacciatore di aquiloni). La storia di due donne diverse che si ritrovano a condividere lo stesso destino, in un mondo lontano dal nostro non solo geograficamente, ma soprattutto culturalmente. E’ stato straziante per me conoscere, attraverso le loro storie, di quali ingiustizie e sopraffazione siano ancora vittima le donne in certe parti del mondo, e nonostante tutto, anzi forse proprio in virtù di tanta sofferenza, quanta forza e capacità di solidarietà e di amore ci sia in loro.”
Tommaso
Sono appassionato di filosofia e metafisica, ma mi piace leggere anche libri di attualità su società e politica. Nonostante il mio ramo preferito sia indubbiamente la saggistica, mi sono recentemente imbattuto in un diario di viaggio, "La Via Lattea" di Sergio Valzania e Piergiorgio Odifreddi. I due autori, un cattolico devoto e un matematico ateo, intraprendono il Cammino di Santiago de Compostela, e in perfetto stile buñueliano (citando l'omonimo film) discutono di svariati argomenti mentre attraversano a piedi luoghi spirituali e senza tempo.
Giada
“Prediligo i cattivi. Nella vita non è così, ma se parliamo di letteratura contemporanea li adoro.
Beffardi, sfacciati e sarcastici. E mai, mai, disposti a cambiare.
Ovviamente sono tanti gli autori che sfamano questo mio bieco appetito, ma nessuno disegna sul mio volto un ghigno di cinica soddisfazione quanto Bukowski.
Mi sono divorata -Pulp, Factotum, Post Office e Shakespeare non l’ha mai fatto- godendone fino in fondo l’edonismo puro. Aaahh, mi piace!
Però, bambini a casa, non provate a imitarlo!”
Giampiero
Ho letto recentemente un saggio e un romanzo che per motivi diversi mi hanno riportato allo stesso tema: il tradimento. Nel libro di Aldo Carotenuto “Amare Tradire” ho scoperto che il tradimento è un’esperienza ineluttabile, comune ad ognuno di noi, come fosse scritta nel nostro DNA; necessaria per emanciparci ed evolverci, giorno per giorno, affrancandoci da modelli o immagini che non ci appartengono oppure non ci appartengono più. E questo già dal nostro concepimento, traditi dalla proiezione, dall’immagine che i nostri genitori costruiscono su di noi, non ancora nati; fino a quello più doloroso nel rapporto di coppia. Un passaggio indispensabile per presentarci alla vita e all’amore come individui capaci di affermare la propria individualità.
Nel romanzo “L’eleganza del riccio” Muriel Barbery ci consegna un ritratto denso e accorato di una portinaia imprevedibile: superficialmente banale, intimamente colta e quasi raffinata, capace di vivere una sua vita in totale isolamento, tanto che nessuno intorno a lei è in grado di percepirne la bellezza e la profondità. Poi, d’improvviso, qualcuno che in punta di piedi, finalmente, riesce a vedere più in là. Anche qui, la nostra protagonista tradisce la sua vera personalità, mentendo ogni giorno al mondo; poi un nuovo tradimento, necessario e ineluttabile, per potersi evolvere verso una nuova vita: e lo fa solo con l’uomo che sa interpretare il suo tradirsi. Fino all’epilogo, quello scendere un gradino per attraversare la strada, che sembra solo una fatale casualità e che è invece il nostro destino comune. Non certo un caso, quindi, ma una certezza: ognuno di noi sa che dovrà attraversare quella strada, se non vuole tradire il proprio “essere” umano.
Susanna
E come si fa?
Dovrei scegliere fra 100 libri "preferiti", come le canzoni. Impossibile.
Mi vengono in mente l'impagabile tribù dei Malaussène di Daniel Pennac, o i personaggi nevrotici del visionario Chuck Palaniuk; i romanzoni di Ruiz Zafon o l'atmosfera che mi mette subito di buonumore dei libri di Camilleri o di Carofiglio.
Erri de Luca e Tabucchi, ma anche Conchita de Gregorio e Ammanniti.
Per non parlare degli anglo-indiani...Salman Rushdie, Zadie Smith, Arundhaty Roy.
Chi mi colpisce nel profondo:
Mi piacciono i libri di Margaret Mazzantini. (Non ti muovere / Venuto al mondo / Il catino di zinco/). Mi piace come parla delle donne.
Il suo linguaggio è forte e crudo. I sentimenti sono sempre profondi, l'amore e il dolore e la follia sono sempre scavati, messi a nudo. Ogni volta la commozione è forte e mi scuote; sono libri che ti rimangono dentro.
Luigi
Guardando nella mia libreria non ho potuto fare a meno di considerare uno dei migliori libri che ho letto in questo ultimo anno. Tiziano Terzani “La fine è il mio inizio”. Mi è piaciuto lo sforzo che ha fatto per conoscere se stesso attraverso la curiosità e l'immedesimazione in tutto ciò tutto ciò che lo circondava. Un grande.
4 commenti:
Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più" e che descrive il mondo degli adulti attraverso gli occhi innocenti di un bambino. Sto parlando de "Il Piccolo Principe". Un racconto poetico, dolce, essenziale, delicato, sensibile e così nobile da meritare di essere riletto più volte anche da adulto. Quattro sono i temi trattati dall'autore: l’amicizia e l'amore, la solitudine, l’infanzia, la maturità. Ecco allora la scelta di inserire nella storia dei personaggi paradossali, ma che rappresentano aspetti positivi e negativi della vita dell'uomo. C’è chi conta e riconta le stelle perché sostiene che esse rappresentino un capitale; chi si crede di regnare sull’universo intero quando nessuno è a conoscenza della sua esistenza; chi ha il senso del dovere cosi estremizzato da divenire patetico; chi è tanto vanitoso da vivere nell'attesa di essere applaudito: momenti magici che sono una lezione di educazione sentimentale e che evidenziano comportamenti irragionevoli e talvolta inutili. Ancora oggi mi scende una lacrima quando il Piccolo Principe, una "personcina" affascinante e al tempo stesso di disarmante semplicità, descrive i vulcani e la sua magnifica rosa che illumina il suo piccolissimo pianeta. Alle rose, che nel corso del suo viaggio incontrerà sulla Terra, dice: “…Voi siete belle, ma siete vuote. Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho annaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa...”. Da qui nasce il segreto dell'amore: "...l'essenziale è invisibile agli occhi..."
Grazie di cuore, Luisa. Un'ottima scelta per tutte le stagioni!
L'ultimo libro che ho letto è "Così in Cielo come in Terra" di Don Gallo.
Non conoscevo assolutamente Don Gallo finché sono stato folgorato da una sua intervista a Che Tempo che fa. Il libro è un'autobiografia di questo prete di strada, come ama definirsi, che ha trascorso buona parte della sua vita nei vicoli di Genova, tra prostitute e tossici.
E' un libro di facile lettura strutturato ad episodi, appassionante, coinvolgente, che ha come filo conduttore la denuncia, a volte anche in chiave ironica, delle ingiustizie sociali e la difesa a spada tratta, anche con metodi non troppo "ortodossi", dei più deboli.
Buona lettura.
Ho sete di anima ormai, il materiale sta perdendo il suo fascino (sarà forse perche la "mia" materia pian piano si sta disgregando?) voglio allora qualcosa di più grande, voglio volere bene agli "altri" che non sono più altri ma un pò "me"... tutto ciò per arrivare al punto: trovatemi un libro su Miguel Serveto scritto in italiano... Questo profondo studioso e medico nato nel 1511 sui Pirenei e mandato al rogo dalla Chiesa perchè sosteneva che tra Dio e l'uomo non occorreva la mediazione della Chiesa: il Suo Spirito risiede in ognuno di noi (nel vuoto quantico che c'è in ogni atomo della materia? vedi Massimo Corbucci). E allora, visto che il prossimo anno ricorre il cinquecentenario della sua nascita, non potremmo commemorarlo (anche con una traduzione italiana delle sue opere)? Se c'è qualcuno che lo conosce desidererei saperne di più... Adrita Bovolenta
Posta un commento