martedì 7 dicembre 2010
Chi vuole firmare per fare posto a internet nella costituzione?
Articolo 21 bis della Costituzione: “tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”. Vi sembra scontato? Non lo è affatto. In quella frase è contenuta una rivoluzione culturale: affermare il diritto a Internet quale diritto fondamentale dell’individuo, e quindi inserirlo nella carta costituzionale, è quanto di più avanzato potrebbe fare la nostra classe politica, il modo migliore per festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia. Quell’articolo è stato proposto da un grande giurista, Stefano Rodotà, nell’Internet Governance Forum di Roma, il 29 novembre. Qualcuno dirà: la prima parte della Costituzione è intoccabile. Lascio ai giuristi la replica, faccio solo notare che con la nostra proposta si amplia la sfera dei diritti e non si comprime nulla. Ora l’articolo 21 bis potrebbe essere adottato dai parlamentari di tutti i partiti e finire in Commissione Affari Costituzionali. Intanto, se volete discuterlo o firmarlo, andate sul sito www.internetcostituzione.it (Riccardo Luna, direttore di Wired)
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