mercoledì 16 marzo 2011

150° Unità d'Italia.

Domani si celebra il 150° dell’Unità d’Italia” e vorremmo riportare parte delle dichiarazioni del nostro Presidente Napolitano:

“… tutte le iniziative in programma per il 150° …. fanno tutt'uno con l'impegno a lavorare per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi: perché quest'impegno si nutre di un più forte senso dell'Italia e dell'essere italiani, di un rinnovato senso della missione per il futuro della nazione. Ieri volemmo farla una e indivisibile, come recita la nostra Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella memoria e nella coscienza del paese le ragioni di quell'unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto mondiale. Così, anche nel celebrare il 150°, guardiamo avanti, traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel che c'è da rinnovare nella società e nello Stato".


Dopo la saggezza e la profondità istituzionale, lasciamo spazio alle emozioni. Ecco le nostre. Aspettiamo i vostri pensieri.

  
Giampiero  
Che bello sentirsi italiani quando scopri mille modi di cucinare la pasta.


Che bello sentirsi italiani quando ti ricordi le parole di Un giorno dopo l’altro.

Che bello sentirsi italiani e immergersi nelle atmosfere del commissario Montalbano.

Che bello sentirsi italiani quando ti alzi a festeggiare come il mitico Sandro Pertini.

Che bello sentirsi italiani mentre guardi un Sironi al museo.

Che bello sentirsi italiani quando scopri un nuovo scorcio di Roma.

Che bello sentirsi italiani mentre guardi ancora una volta la tabaccaia di Amarcord.

Che bello sentirsi italiani quando incontri per strada le donne italiane.

Che bello sentirsi italiani quando ascolti Fabrizio de Andrè.

Che bello sentirsi italiani quando passeggi su una spiaggia deserta in Sardegna.

Che bello sentirsi italiani quando vince la Ferrari anche se tu non hai fatto niente.

Che bello sentirsi italiani quando assapori il profumo dei prodotti delle nostre terre.

Che bello sentirsi italiani e sapere che l’unità ha 150 anni ma la nostra storia alcune migliaia.

Che bello sentirsi italiani e sapere che avere memoria ci permette di avere un futuro.


Laura


"Per la prima volta nella mia vita ho comprato una bandiera italiana e l'ho esposta con ORGOGLIO al mio balcone. E' una sensazione strana, perchè qui a Varese, dove nel mio quartiere ce ne saranno a dir tanto una decina, mi sembra un gesto assolutamente rivoluzionario e un pò carbonaro. Sembra assurdo, ma è così. E proprio per questo ancora più necessario, per ricordare e ricordarci che l'Italia è un crogiuolo unico di culture, di dialetti, di sapori, di caratteri, e questa è la sua forza non la sua debolezza, la sua ricchezza fatta anche di diversità, che possono convivere civilmente e armoniosamente. Amo andare in vacanza in Italia e sentire dialetti diversi a volte incomprensibili, visitare luoghi incantevoli, ammirare l'arte che in ogni regione ha lasciato il suo segno, conoscere persone dai caratteri solari o riservati e poter dire: anche qui sono a casa, nella mia PATRIA. Che emozione." 




Francesca (15 anni)
 


Susanna
Qualche anno fa, una famiglia di amici americani ha vissuto per 3 anni in Italia, nella nostra città. Niente mi ha fatto sentire più italiana di quegli anni trascorsi con loro. L’essere ufficialmente investiti del ruolo di guide e ciceroni per quel periodo, ci ha spronato a guardare attraverso i loro occhi di stranieri, seppur privilegiati,  le nostre cose.




Una delle cose che mi rendeva più orgogliosa erano, e sono, le piazze d’Italia. Una delle cose che li faceva impazzire, per loro, vissuti a New  York e in California,  era darsi appuntamento in piazza. E arrivarci a piedi.  Insieme siamo stati a Vigevano, a Bergamo, in piazze lombarde e sarde, da soli sono stati in piazze laziali e siciliane, emiliane e venete.



Non esiste niente di più bello delle piazze italiane; del sedersi a un caffè coi tavolini all’aperto in piazza; nell’ascoltare musica in piazza; nell’andare a una manifestazione di piazza.



Domenica scorsa, bevendo un caffè all’aperto nella deliziosa piazzetta Parravicino a Tornavento, paesino nella valle del Ticino, che offre una vista sul canale Villoresi e più avanti sul Naviglio grande, ho fatto questa foto. Voglio immaginare di guardare quel cielo e quella bandiera ascoltando “Viva l’Italia” di Francesco de Gregori. Auguro ai miei figli e a tutti i figli d’Italia di tornare a essere orgogliosi di essere Italiani. E di andare presto in piazza. A festeggiare. 
 

Andrea  
Sono stato quasi tre anni all'estero e spesso capitava di passare serate con i vari ragazzi provenienti un po' da tutto il mondo. Immancabilmente si finiva a discutere dei lati positivi e negativi del relativo Paese di origine. Inutile dire che l'Italia era quasi sempre descritta come la barzelletta d'Europa e sotto certi aspetti è anche vero, ma ad un certo punto, quando la discussione passava all'argomento "calcio" c'era un nome che metteva d'accordo tutti: Roberto Baggio. Sarò banale e forse anche un po' semplice ma vedere spagnoli, francesi, inglesi, tedeschi ect ect ammettere che Baggio è stato uno dei più grandi giocatori mi rendeva orgoglioso di essere italiano. Purtroppo da qualche anno Baggio non gioca più e da qualche anno sono anche un po’ meno orgoglioso di essere italiano.

Per i 150 anni dell’Unità d’Italia riguarderò i suoi gol. Forse, almeno quel giorno, l’orgoglio mi tornerà. Perché questo giocatore non ha unito solo l’Italia, ma il mondo intero.

 

Isabella
Sentirsi a casa alla fine di lunga ed impegnativa salita ed essere orgogliosa delle bellezze del proprio Paese.


Elisa

 
Giada
Avrei voluto partecipare a questa ondata di sano patriottismo con una foto che avevo già in mente. Purtroppo mi è mancata parte della materia prima.
C’entravano un grosso cane -celo- e la bandiera italiana  -non celo.
Quindi mi ritrovo qui senza un contributo per il blog che esprima ciò che questo paese provoca in me. Qualcuno mi ha saggiamente consigliato di fare una lista. “Quelle sono sempre facili” mi ha detto.
Ci ho provato ma…posso fare una lista di scuse per non scrivere questo post?
Buon 17 marzo, Italia! Goditelo.


Vanni
Cosa amo del mio paese? dipende dal luogo, dal periodo e dalla situazione in cui mi trovo.
Potrebbe essere mattina presto, e amerei le colazioni all'italiana, il cappuccino che tutta Europa ci invidia.
Potrebbe essere una sera d'estate, e amerei il "centro", le zone pedonali piene di gente, le piazze italiane.
Potrei essere a casa, e guardare un film italiano e riconoscermi nei protagonisti.
Oppure potrei essere a teatro e ridere al meraviglioso toscano di Benigni.
Potrebbe essere pasquetta, e amerei la grigliata di rito, con il primo sole caldo dell'anno.
Potrei essere in qualunque città, paese, regione, e amare ogni singolo dialetto caratteristico del posto. e magari non capire una parola.
Potrei essere a un museo di Milano, o di Firenze, e assaporare ogni artista e ogni opera e ogni dipinto degli artisti che tutto il mondo ama.
E con tutte queste cose, sperare che l'unità del mio paese non si rompa, perchè credo ne valga davvero la pena.
 

6 commenti:

Tabata Potter ha detto...

... Sono attrezzata al massimo: ho la coccarda tricolore per il risvolto della giacca (e miracolosomante ho pure la giacca) e la bandiera che l'anno scorso abbiamo appeso alla finestra per il raduno degli alpini. Ma il buffo è (buffo e inaspettato) che sono emozionata e perfino euforica all'idea di questa festa: possibile che l'amor di patria abbia le caratteristiche del colpo di fulmine?

GERVASINI ha detto...

Io sono già UBRIACO.
Come coordinatore delle iniziative di " Varese per l'Italia 26 maggio 1859" ho lavorato come un matto nelle ultime settimane ma da domani si va in discesa. Domanì è festa.Mi sono esaltato nel leggere
tante pagine di storia dalle quali
sgorga tanto entusiasmo e tante speranze. Credo che due testi siano
particolarmente ricchi e coinvolgenti e li scrivo qui.
Mario Isnenghi- Garibaldi fu ferito
e
Claudio Fracassi- la meravigliosa storia della repubblica dei briganti- la repubblica Romana del 49- Mursia. Fantastici.
W l'Italia. E NOI, italiani.

Denise Pirrotti Hummel ha detto...

Although I would love to write this post in Italian, time prohibits me from doing so with accuracy and embarrassment prohibits me from doing it inaccurately. My comment is based on having lived in Italy for several years as an American and from performing cross-cultural work in many countries. While Italy and the Italians have their flaws as every culture does, most of us who have ever had any profound knowledge of Italian life would say that they lead the market in quality of relationships, food, wine, coffee and love, the five most important characteristics of life on earth as we know it.

Anonimo ha detto...

CARMEN
LA VERA TERRA DEI BARBARI NON E' QUELLA CHE NON HA MAI CONOSCIUTO L'ARTE MA QUELLA CHE, DISSEMINATA DI CAPOLAVORI, NON SA NE' APPREZZARLI NE' CONSERVARLI.
Marcel Proust

Fabrizio Bellavista ha detto...

... ho simpatia per gli italiani :-), meraviglia per la bellezza delle italiane.... ma le identità di stato, le chiese, i padri e padroni non mi sono mai stati simpatici...
comunque, qualsiasi festa se sentita nel cuore, è meravigliosa

Alice ha detto...

ALICE:
Sono italiana perché: “Mettiamo su una moka?”. E la cucina profuma di casa.
Sono italiana perché alla National Gallery finisco sempre davanti ai quadri di Canaletto e mi guardo intorno orgogliosa, come se la bellezza di Venezia e la bravura dell’artista fossero anche un po’ merito mio.
Sono italiana perché “Certo che qui la gente non si sa proprio vestire”.
Sono italiana perché vado in libreria e cerco le foto della Toscana sulle guide turistiche.
Sono italiana perché settimana prossima mia mamma mi porta i pizzoccheri e il bitto in valigia.
Sono italiana perché passo davanti al negozio della Ferrari, come se fosse roba mia.
Sono italiana perché il gelato come lo facciamo noi non lo fa nessuno.
Sono italiana perché: “Non è possibile che ci siano italiani dappertutto!”
Sono italiana perché la pizza è una religione.
Sono italiana perché quando suona Nessun Dorma, io so le parole.
Sono italiana perché “Gli spaghetti non si tagliano col coltello!”
Sono italiana perché io Dante me lo sono letto al liceo.
Sono italiana perché sono nata e vissuta al Nord, però i miei nonni erano del Centro e del Sud.
Sono italiana perché: “In che senso qui si cena alle 17:30?”
Sono italiana perché potrei parlare di cibo per ore.
Sono italiana perché: “Alice, can you translate please? The gentleman doesn’t speak English.”

Ci sono cento motivi per cui non mi trovo in Italia mentre scrivo queste righe.
Ci sono cento motivi per cui ogni giorno sorrido perché mi sento – anche qui a Londra – costantemente e irrimediabilmente Italiana! J