Perché limitarsi a vedere solo i tradizionali itinerari artistici? Perché non scoprire una città come Londra anche nelle sue parti nascoste attraverso l’arte di strada?
Spinta da queste domande mi sono ritrovata a girovagare nei pressi di Shoreditch, l’area trendy di Londra che si trova tra Liverpool Street e Bethnal Green, apprezzata proprio perché sinonimo di ribellione e libertà d’espressione.
Il mio Iphone mi dice che “questa forma di espressione artistica nasce e si sviluppa negli anni ‘70 e ‘80 a New York. I suoi precursori, poi divenuti famosi, sono Basquiat e Haring. Successivamente, negli anni 90, a Bristol, alcuni artisti creano una nuova tecnica stencils che contraddistinguerà lo stile English.”
Aldilà delle “wikipediate”, Banksy è probabilmente l’artista di strada più famoso, ma Londra regala ai miei occhi anche numerose opere di artisti come Vhils, Invader, ROA, Stik, Ben Eine, Slinkachu e altri ancora... Un artista di strada potrà non trovare spazio nelle gallerie aperte a centinaia di persone, ma esprimendo la propria arte in strada ha la possibilità di essere visto da migliaia, se non milioni, di persone ogni giorno. Ma come non rimanerne colpiti? A me è successo…
Fortunatamente questo stile non è considerato da tutti un mero atto di vandalismo, in alcune grandi città ha raggiunto un tale livello di tolleranza che i cittadini delle diverse aree residenziali si sono coalizzati per evitare la rimozione di graffiti che sono diventati con il tempo parte integrante della città e del paesaggio. Un esempio: nell’area di Hackney (sempre a Londra) molti residenti hanno firmato una petizione per fermare la rimozione di un’opera di ROA. Risultato raggiunto? Si, l’opera è rimasta al suo posto.
Deni
[ph. Denise]
Spinta da queste domande mi sono ritrovata a girovagare nei pressi di Shoreditch, l’area trendy di Londra che si trova tra Liverpool Street e Bethnal Green, apprezzata proprio perché sinonimo di ribellione e libertà d’espressione.
Il mio Iphone mi dice che “questa forma di espressione artistica nasce e si sviluppa negli anni ‘70 e ‘80 a New York. I suoi precursori, poi divenuti famosi, sono Basquiat e Haring. Successivamente, negli anni 90, a Bristol, alcuni artisti creano una nuova tecnica stencils che contraddistinguerà lo stile English.”
Aldilà delle “wikipediate”, Banksy è probabilmente l’artista di strada più famoso, ma Londra regala ai miei occhi anche numerose opere di artisti come Vhils, Invader, ROA, Stik, Ben Eine, Slinkachu e altri ancora... Un artista di strada potrà non trovare spazio nelle gallerie aperte a centinaia di persone, ma esprimendo la propria arte in strada ha la possibilità di essere visto da migliaia, se non milioni, di persone ogni giorno. Ma come non rimanerne colpiti? A me è successo…
Fortunatamente questo stile non è considerato da tutti un mero atto di vandalismo, in alcune grandi città ha raggiunto un tale livello di tolleranza che i cittadini delle diverse aree residenziali si sono coalizzati per evitare la rimozione di graffiti che sono diventati con il tempo parte integrante della città e del paesaggio. Un esempio: nell’area di Hackney (sempre a Londra) molti residenti hanno firmato una petizione per fermare la rimozione di un’opera di ROA. Risultato raggiunto? Si, l’opera è rimasta al suo posto.
Deni
[ph. Denise]
3 commenti:
Sono d’accordo! Questa forma d’arte ha livelli di eccellenza degni di musei e gallerie. Infatti il Museo del Novecento se ne è accorto, facendo lavorare Ozmo, uno street artist italiano che per due settimane ha dipinto dal vivo, di fronte al pubblico, nel museo di Milano. Poi, a lavoro finito, l’evento è stato presentato con DJ set e proiezioni.
Bellissimo!! Anche in italia abbiamo un bravissimo esponente della street art: http://it.wikipedia.org/wiki/Blu_(artista)
Fantastici (e psichedelici) anche i video delle sue opere: http://www.youtube.com/watch?v=uuGaqLT-gO4
Nice post, well done Denise.
See you in London.
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