venerdì 28 maggio 2010

Giornata nazionale per la promozione della lettura

Un libro aperto nel mezzo. Le due pagine centrali, di colore rosso, sollevate e incurvate fino a far convergere i bordi esterni a formare l’immagine di un cuore. Attorno un messaggio: "Se mi vuoi bene il 23 maggio regalami un libro". E' stato questo è il "cuore" della campagna di comunicazione, presentata, il 23 maggio scorso, al Salone internazionale del Libro di Torino. In televisione e alla radio il messaggio è stato reso ancora più efficace dagli spot affidati a testimonial d’eccezione come Roberto Saviano, Gianrico Carofiglio e Benedetta Parodi, che hanno raccontato i grandi mondi che stanno dentro un libro. L'agenzia SS&C ha voluto, a suo modo, partecipare all'iniziativa. Di seguito vi "regaliamo" la seconda parte dei nostri pensieri in merito ad un libro o ad un autore.  

Elisa
L'ultimo libro che ho letto (e che è ancora sul mio comodino come promemoria a tanta bellezza e tenacia)
è "La forza del Cuore" di Monica Guerritore.
Mi avevano colpito molto le sue parole durante l'intervista promozionale con Pippo Baudo, perchè avevo avuto la sensazione di trovarmi ad ascoltare una donna molto interessante. Una donna intensa, una donna capace di mettersi in discussione.
Nel libro ho poi trovato conferma a queste prime sensazioni.
Monica si racconta nelle sue sfide, dai tempi dell'adolescenza e del College in Svizzera, ai primi passi in Teatro, al cinema (a fianco dei più grandi attori e registi del nostro tempo), ad oggi. Si racconta soffermandosi sui momenti più significativi, dove entrano in scena una grande passione per il suo lavoro, il suo ruolo di donna, di amante e di non ultimo di madre.
Una donna che racconta il suo percorso come persona e artista, dove si è trovata a mettere in forte discussione
il modello "classico" di famiglia, combattuta tra i sensi di colpa e un grande amor proprio.
Una donna capace di seguire il proprio istinto anche nei momenti in cui le decisioni prese erano le più complicate e dolorose.
Una donna che ha affrontato anche la malattia e che oggi è qui per raccontarci che la vita è comunque un'esperienza meravigliosa.

Vanni 
Ammetto di non essere un lettore accanito, ma tra i pochi libri che ho letto me ne sono piaciuti due in particolare: "Il giovane Holden" di Salinger e "Il tempo che vorrei" di Fabio Volo. 
Sono rimasto colpito da entrambi più che altro perchè mi sono riconosciuto e immedesimato molto nei due protagonisti, diversissimi tra di loro per età, gusti e linguaggio, ma d'altronde io stesso ho letto i due libri in periodi diversi della mia vita.
Nel libro di Salinger,il ragazzo protagonista, Holden Caulfield, è un adolescente un po' diverso dagli altri, cioè pur essendo impulsivo, irascibile e ribelle come i suoi compagni,si differenzia per la sua razionalità, per il fatto che analizza attentamente ogni momento e situazione, spesso costruendosi nella testa i cosiddetti "castelli in aria" e lasciandosi trasportare dalla fantasia, come faccio io, o meglio, come mi capitava di fare spesso qualche anno fa.
Il libro di Fabio Volo è totalmente diverso, il protagonista è un trentenne che vive tra lavoro, amici, famiglia e amore. In questo caso mi sono immedesimato in tanti aspetti: il suo lavoro riguarda la pubblicità e la comunicazione, ha uno stretto rapporto d'affetto coi genitori e con gli amici,e spesso si prolunga in ragionamenti lunghi, complicati e paranoici sugli argomenti più disparati. Ma in fondo è un ragazzo tranquillo e pacato, esattamente come me.
Questi libri mi piacciono proprio per questo, non sono pesanti nè scontati ma, anzi, riflettono situazioni e problemi di vita nei quali chiunque si potrebbe riconoscere. io l'ho fatto e ho rivissuto momenti passati, piacevoli o spiacevoli, ma che in fondo mi hanno fatto diventare quello che sono. 

Alice
Quello che più mi affascina, di fronte a un libro chiuso, è il pensiero che la storia comincerà a esistere davvero solo quando le darò vita, pagina dopo pagina.
Scriveva Michael Ende ne "La Storia Infinita": 
Tutto ciò che accade, tu lo scrivi
Tutto ciò che io scrivo accade.
Ci sono libri che leggi, che analizzi, che subisci, che esplori. Ci sono libri che vivi, che attraversi e ti attraversano. Fra i tanti libri che mi hanno ospitato tra le loro pagine, vorrei suggerirne due, tanto diversi quanto simili: Löwensköldska ringenCien Años de Soledad (Cent'anni di solitudine). Due premi Nobel: Selma Lagerlöf e Gabriel García Márquez. Due paesi, due emisferi: Svezia e Colombia o, forse, un unico non-luogo. Due viaggi meravigliosi, indimenticabili saghe dal sapore antico, in cui la realtà è incredibile e l'impensabile è quotidiano; dove la verità non è mai una sola; dove i confini spaziali e temporali si allargano e si restringono; dove tutto cambia e resta uguale, in un vortice statico, in un unico gigantesco ossimoro. Quello del Realismo Magico.  (L'Anello Rubato) e

Denise
Annovero -Il Profeta- di Kahlil Gibran tra i pochi libri che mi hanno davvero fatto riflettere. Con i suoi "quasi aforismi" contagia di emozioni e (ri)suscita sensazioni. 
Scongiurato il pericolo “odiosa-dialettica-saccente-dietro-l’angolo”, Gibran, con tanta semplicità ed umiltà, mi ha solleticato fino allo stomaco, è stato divorato e assimilato. 
Per farla breve, mi ha regalato una nuova comprensione di me stessa e, viralmente, del mondo, dell'universo... di un po’ di tutto! 


Andrea
Purtroppo dedico alla lettura solo il tempo che passo sul pullman per venire e tornare da Varese, un'oretta scarsa, e sinceramente non ho un genere preferito o ben delineato. Nonostante questo mio limite, ho da poco finito di leggere l'autobiografia di Steve Jobs - "Nella testa di Steve Jobs" di Leander Kahney - la quale delinea un uomo egocentrico, un fanatico del controllo ed un autentico sociopatico. Ma anche un uomo dotato di straordinaria genialità che ha portato la Apple ai vertici del mercato e leader nell'innovazione. Prima di quest'ultimo, ho letto diversi libri di Og Mandino, scrittore americano e autore di best sellers come "Il più grande venditore del mondo" o "Il più grande miracolo del mondo". I suoi sono libri semplici, ma è una semplicità che infonde al lettore la filosofia di un comportamento mentale positivo. Da un paio di giorni ho iniziato a leggere "Il cigno nero" di Taleb Nassim, scrittore libanese sopravvissuto alla guerra. Il libro ruota attorno al concetto di come "l'improbabile" riesca a governare la nostra vita e di come diversi "cigni neri" possano modificane il corso. 

Isabella 
Tantissimi sono i libri che mi sono piaciuti per le più svariate ragioni. Ma tra tutti in questo momento mi sento di suggerire: “Memorie di una Geisha” di Arthur Golden. Il romanzo racconta la storia della piccola Chiyo che alla morte della madre viene ceduta dal padre a un'okiya <http://it.wikipedia.org/wiki/Okiya> , una casa di geishe, di Kyoto. Da questo momento la piccola Chiyo, a cui viene imposto il nuovo nome di Sayuri, inizia il suo apprendistato per diventare una geisha e riscattare la propria vita dall’okiya a cui è stata venduta. Pagina dopo pagina seguiamo lo splendido ritratto di un mondo lontano capace di affascinarci e conquistarci nel profondo. La storia di un'antica tradizione che a volte ci è difficile comprendere e condividere rivive nelle parole della protagonista: “Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mondo di una geisha, è tanto proibito quanto fragile. Senza i suoi misteri non può sopravvivere. Di certo, io non ero nata per una vita da geisha. Come molte cose, nella mia strana vita, ci fui trasportata dalla corrente. Una geisha si dipinge il viso per nascondere il suo viso. I suoi occhi sono acqua profonda. Non è per una geisha desiderare qualcosa o qualcuno. Non è per una geisha provare sentimenti. La geisha è un'artista del mondo, che fluttua, danza, canta, vi intrattiene. Una geisha è tutto quello che volete. Il resto della sua vita è ombra. Il resto della sua esistenza è segreto. Non si diventa geishe per avere un'esistenza piacevole, ma perché non si ha altra scelta." 


2 commenti:

gerva ha detto...

Fratelli d'Italia, dopo circa 50anni riprendo in mano " Cuore ".
Perchè, diciamolo, l'Italia non l'ha fatta Garibaldi e neanche Cavour, anche se di caffè a loro dedicati ce ne sono tanti.
L'Italia è stata fatta da " Cuore ". Poi sto leggendo anche Rosario Romeo, storico, sui rapporti tra capitalismo e Risorgimento.Perchè, diciamolo ancora, troppa gente spara cazzate a vanvera come Marantelli e il leghista Regazunn (cun gio' i calzunn) su Lombardia di sta settimana.Tengo s0pra il lettone la santissima TRINITA': Voltaire, Flaiano, Bertand Russell.

Giampiero ha detto...

Grazie al Gerva, per uno dei suoi tipici commenti al vetriolo. E voialtri: c'è qualche differente trinità sui vostri comodini?