I bambini oggi vengono assediati da un altro minaccioso strumento di marketing, i cosiddetti advergames: giochi online in cui compaiono prodotti da vendere. L'allarme arriva da una ricerca pubblicata dal Journal of Nutrition Education and Behavior, per la quale alcuni ricercatori hanno passato al setaccio siti di ristoranti, cibi e bevande pubblicizzati da due network televisivi per bambini. I ricercatori hanno visto diverse pagine web e analizzato le tecniche utilizzate per prolungare il tempo passato nel sito, il tipo e la frequenza dei marchi presentati, il numero e le caratteristiche dei messaggi che riguardavano da vicino dieta e attività fisica. Soprattutto si sono soffermati a valutare 247 advergames, ovvero mini-giochi online che si trovano nei siti in questione e che mirano a intrattenere i bambini. Scarsissimi i messaggi educativi relativi alla dieta e l'attività fisica che i ricercatori hanno trovato nei siti sotto esame. Non una parola sui contenuti nutrizionali del cibo in questione, sull'esercizio fisico raccomandato, sulla piramide alimentare corretta. Tutta la fantasia dei creatori dei siti si è concentrata sugli advergames. Le aziende alimentari, sostengono i ricercatori, dovrebbero dotarsi volontariamente di una sorta di “codice etico” nelle pubblicità rivolte ai più piccoli, e se non lo fanno in maniera spontanea, dovrebbero pensarci i governi.
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