mercoledì 27 aprile 2011
Nasce l'f-commerce.
Facebook ha solo sette anni e non si può pensare di lasciarlo girovagare da solo per la Rete: ecco quindi che saranno i negozi ad entrare nel suo mondo e non viceversa. E’ l’inizio della nascita dell’f-commerce: i portali di commercio elettronico si trasferiscono dalle vie digitali più percorse del mondo Internet in una sorta di centro commerciale più protetto, si, ma anche più in vista, dove sicuramente gli utenti passano gran parte del proprio tempo libero. Ecco cosa diventerà Facebook: un grandissimo, anzi un enorme centro commerciale ed a crederci sono anche alcune startup come l’italiana Blomming, che pochi giorni fa ha lanciato un’applicazione di commercio elettronico per FB di una facilità disarmante. Insomma, pochi clic e si apre in Facebook un negozio virtuale, attraverso le cui vetrine si potranno rimirare i migliori prodotti che il venditore vuole offrire. Fonte i-dome
venerdì 22 aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
Doppia (tripla, quadrupla) vita dei nostri collaboratori.
Quando non blogga, non fa i siti, non indicizza, non si connette, non naviga, non sta facendo check in su four square, non vi tagga su Facebook, non studia sui testi di “intelligenza artificiale” (e non tocchiamo la vita privata), Tommaso suona: progressive, rock, metal, ska.
Eccolo, nel video girato dalla TV svizzera, in un’unica ripresa “buona la prima”, per il singolo che lo vede alla batteria, con i travolgenti Harddiskaunt.
lunedì 18 aprile 2011
I social per le assunzioni: è boom!
Sempre più aziende spulciano nei social network alla ricerca di maggiori informazioni sui papabili candidati ad un posto di lavoro. E' una dura realtà con la quale bisogna fare i conti, in quanto le statistiche chiariscono ampiamente questo aspetto e dimostrano come sempre più aziende ricorrano ai profili di Facebook e di altri social network per decidere se portare avanti la candidatura di un potenziale dipendente. Secondo statistiche pubblicate da Microsoft, nel 2010 nei soli paesi degli USA, il 70% delle aziende ha ammesso di non essere andata avanti nell'assunzione di alcuni dipendenti a causa delle informazioni presenti in Rete. Anche il vecchio continente non è da meno: infatti, circa il 41% delle imprese britanniche, così come il 16% di quelle tedesche ed il 14% di quelle francesi, ricorrono all'uso dei social network per recuperare notizie sui partecipanti ai colloqui lavorativi. Anche in Italia, secondo Adecco, la situazione non è molto differente: circa il 36% delle imprese sfrutterebbe i profili online per scoprire maggiori informazioni sulla persona e per compiere verifiche sui candidati. Secondo la nota agenzia per il lavoro, quindi, i selezionatori utilizzerebbero le piattaforme sociali presenti su Internet per effettuare controlli incrociati sui curricula nel 51% dei casi, per verificare referenze e contatti professionali nel 48% delle consultazioni, per accertare attitudini professionali (47%) o per ricavare informazioni private sui candidati (40%). Fonte: i-dome
giovedì 14 aprile 2011
Online le foto del convegno Ottimismo digitale.
Le foto del convegno "Ottimismo digitale", organizzato da SS&C in collaborazione con API Varese, sono state pubblicate sul canale flickr dell'agenzia. A breve verranno pubblicati anche i video con i migliori interventi dei relatori. Tutte le foto sono disponibili a questo link.
lunedì 11 aprile 2011
venerdì 8 aprile 2011
Esploratori Digitali e Agenda Digitale.
giovedì 7 aprile 2011
Come l'RFID entra in azienda.
Durante il convegno "Ottimismo Digitale" organizzato da SS&C
e API Varese, Moreno Poli, Partner NgWay, in "Come l'RFID entra in azienda", dice: "I tag sono la naturale evoluzione dei bar code, sono etichette capaci di fornire diverse informazioni.
L'RFID entra in azienda: più la catena tecnologica è lunga all'interno dell'impresa, maggiori sono i benefici. La tecnologia e la catena dell'RFID presuppongono infatti l'assenza dell'intervento umano. Si controlla la produzione, la qualità, la logistica ecc.
E' un processo innovativo da tutti i punti di vista".
e API Varese, Moreno Poli, Partner NgWay, in "Come l'RFID entra in azienda", dice: "I tag sono la naturale evoluzione dei bar code, sono etichette capaci di fornire diverse informazioni.
L'RFID entra in azienda: più la catena tecnologica è lunga all'interno dell'impresa, maggiori sono i benefici. La tecnologia e la catena dell'RFID presuppongono infatti l'assenza dell'intervento umano. Si controlla la produzione, la qualità, la logistica ecc.
E' un processo innovativo da tutti i punti di vista".
I sistemi di radiofrequenza, etichette intelligenti.
Luca Cremona, ricercatore Lab#ID presso L'Università Cattaneo-LIUC di Castellanza in "RFID - Tecnologia per l'efficienza aziendale" è intervenuto spiegando: "i sistemi di radiofrequenza sono etichette intelligenti che trasmettono informazioni anche a distanza.
Questi sistemi di identificazione automatica hanno differenti applicazioni, molti vantaggi e si applicano in diversi ambiti: da quello sanitario ai servizi e retail, fino alla gestione documentale ad esempio nella pubblica amministrazione".
Un esempio di utlizzo della tecnologia RFID è una videoguida per girare il Museo della seta a Como e vedere, attraverso dei tag, i contenuti che si desiderano. Anche se la tecnologia è considerata come uno scenario, è realmente utlizzata dalle aziende per la loro competitività e per il vantaggio del consumatore.
Questi sistemi di identificazione automatica hanno differenti applicazioni, molti vantaggi e si applicano in diversi ambiti: da quello sanitario ai servizi e retail, fino alla gestione documentale ad esempio nella pubblica amministrazione".
Un esempio di utlizzo della tecnologia RFID è una videoguida per girare il Museo della seta a Como e vedere, attraverso dei tag, i contenuti che si desiderano. Anche se la tecnologia è considerata come uno scenario, è realmente utlizzata dalle aziende per la loro competitività e per il vantaggio del consumatore.
Il risparmio energetico può dare benessere.
Alessandro Giuliani, Energy manager, in "Il risparmio energetico nelle aziende", dichiara: "il risparmio energetico può essere anche volto al benessere indoor. Le persone si adattano all'ambiente: le condizioni climatiche (ad esempio una concentrazione di CO2) e la temperatura nel proprio edificio possono determinare un calo di rendimento e/o di attenzione. Un ambiente ottimale può essere ottenuto attraverso diverse metodologie. I costi dell'energia vengono considerati fissi, ma è un'informazione assolutamente inesatta: adottando strategie pianificate, a partire dalla certificazione energetica degli edifici, si possono notevolmente ridurre queste spese".
La fattura elettronica salva gli alberi.
"A dicembre 2010 è stato approvato il codice di amministrazione digitale: regola i rapporti tra imprese e amministrazioni, per cui il cartaceo sarà l'eccezione e il digitale la norma. E' fondamentale farsi trovare pronti a questo cambiamento epocale.
Una ricerca ABI ha dimostrato che con la fattura elettronica verranno salvati 800.000 alberi e le aziende risparmieranno tra il 60% e il 90%" ha concluso la Mandelli, al convegno "Ottimismo Digitale" organizzato da SS&C e API Varese.
Una ricerca ABI ha dimostrato che con la fattura elettronica verranno salvati 800.000 alberi e le aziende risparmieranno tra il 60% e il 90%" ha concluso la Mandelli, al convegno "Ottimismo Digitale" organizzato da SS&C e API Varese.
Dalla carta al digitale.
Emanuela Mandelli, responsabile Archivia Documentale e BPM in "Come aumentare l'efficienza e la redditività gestendo tutti i documenti aziendali sia analogici che digitali", sostiene che "la gestione dei processi aziendali dovrebbe passare dalla carta al digitale: questa è la mia idea di ottimismo digitale. Immediatamente tangibili sono i vantaggi dati dall'utilizzo di questi strumenti. Primo tra tutti la sicurezza e l'affidabilità dei dati.
I benefici dell'archiviazione digitale sono anche economici: più è alto l'uso di questi sistemi in azienda più è grande il risparmio secondo una ricerca del Politecnico di Milano".
I benefici dell'archiviazione digitale sono anche economici: più è alto l'uso di questi sistemi in azienda più è grande il risparmio secondo una ricerca del Politecnico di Milano".
Parola chiave: flessibilità.
"I dati a livello europeo dicono che il 60% delle aziende che hanno offerto formazione, in Italia questo dato scende vorticosamente al 32%.
FAPI fa emergere i bisogni dell'azienda per delineare i percorsi con l'obiettivo di sottolineare le competenze e la capacità delle aziende di essere presenti sul mercato.
FAPI opera interventi sia interaziendali, con più imprese, sia aziendali (più analitici e specifici). La flessibilità è la parola chiave per rispondere ai bisogni delle aziende" ha concluso Calveri.
FAPI fa emergere i bisogni dell'azienda per delineare i percorsi con l'obiettivo di sottolineare le competenze e la capacità delle aziende di essere presenti sul mercato.
FAPI opera interventi sia interaziendali, con più imprese, sia aziendali (più analitici e specifici). La flessibilità è la parola chiave per rispondere ai bisogni delle aziende" ha concluso Calveri.
Formazione e innovazione per la competitività della PMI.
Domenico Calveri, responsabile Formazione di Api Lecco e coordinatore dell'Articolazione Regionale lombarda del Fondo Formazione PMI, nell'intervento "Non si può non sapere. I fondi per la formazione alla comunicazione", ha dichiarato: "Bisogna essere veloci nell'innovazione, soprattutto lo deve essere la PMI che vuole essere competitiva sul mercato. FAPI Fondo PMI vuole coadiuvare attraverso la formazione le piccole realtà che devono essere creative.
L'obiettivo? Aumentare la professionalità delle persone in azienda per migliorare la competitività.
Il Fondo mette a disposizione risorse per le aziende per orientarsi nella dinamicità del mercato, con un legame stretto tra formazione e innovazione".
L'obiettivo? Aumentare la professionalità delle persone in azienda per migliorare la competitività.
Il Fondo mette a disposizione risorse per le aziende per orientarsi nella dinamicità del mercato, con un legame stretto tra formazione e innovazione".
Comunicazione, relazione, emozione e creatività.
"Il consumatore" - prosegue nel suo intervento Fabrizio Bellavista - "oggi può modellare i prodotti immedesimandosi. Questo è il segno del cambiamento causato soprattutto dalla rete.
In rete, come nella vita, c'è l'istinto ad emergere e, per riuscirci, si deve dar vita a un'emozione.
Anche all'interno dell'azienda è necessario stare bene e emozionarsi. Essere in rete senza creatività non serve a niente. L'utente web deve ricordarsi di noi con simpatia e affetto. Per questo la comunicazione è necessariamente legata alla relazione e all'emozione.
Ci sono nuovi tipi di clienti e ci si deve adeguare, anche attraverso la rete.
La visione deve essere in progress perchè oggi viviamo in real time. Condividere è, ad esempio, assolutamente fondamentale".
In rete, come nella vita, c'è l'istinto ad emergere e, per riuscirci, si deve dar vita a un'emozione.
Anche all'interno dell'azienda è necessario stare bene e emozionarsi. Essere in rete senza creatività non serve a niente. L'utente web deve ricordarsi di noi con simpatia e affetto. Per questo la comunicazione è necessariamente legata alla relazione e all'emozione.
Ci sono nuovi tipi di clienti e ci si deve adeguare, anche attraverso la rete.
La visione deve essere in progress perchè oggi viviamo in real time. Condividere è, ad esempio, assolutamente fondamentale".
Esistiamo nei motori di ricerca?
Fabrizio Bellavista, durante il convegno "Ottimismo Digitale" organizzato da SS&C
e API Varese continua: "La relazione è emozione; il fatto che le PMI non possano fare comunicazione è una leggenda da sfatare. Anche quando si è convinti di usare la ragione stiamo in realtà usando l'emozione: anche le PMI devono farlo. La nostra azienda deve emergere tra le altre, la persona comune si ricorda circa 2 o 3 marche su 50. Per questo bisogna comunicare poco ma lasciare il segno. In rete si parla sia al cliente sia a Google: i testi devono basarsi su entrambi; il contenuto è importante perchè se chi ci cerca ci trova nei motori di ricerca, allora esistiamo".
e API Varese continua: "La relazione è emozione; il fatto che le PMI non possano fare comunicazione è una leggenda da sfatare. Anche quando si è convinti di usare la ragione stiamo in realtà usando l'emozione: anche le PMI devono farlo. La nostra azienda deve emergere tra le altre, la persona comune si ricorda circa 2 o 3 marche su 50. Per questo bisogna comunicare poco ma lasciare il segno. In rete si parla sia al cliente sia a Google: i testi devono basarsi su entrambi; il contenuto è importante perchè se chi ci cerca ci trova nei motori di ricerca, allora esistiamo".
Condivisione di relazione e progetto.
Fabrizio Bellavista interviene con "Le relazioni e le pubbliche relazioni a tempo di web" e dichiara: "la relazione e il progetto condiviso sono al centro di una nuova visione che risponde alle necessità e alle richieste di un utente sempre più attento alla trasparenza e all'interazione. Siamo entrati nell'epoca del 'Noi'. 'WeAge'.
Il territorio è una variabile endogena.
La conclusione di Massimiliano Serati: "il territorio c'è, non è un dato esogeno, interagisce con la diffusione e il progresso di tecnologie. E' anche una leva per far esplodere le tecnologie. Il sistema di attitudini territoriali può essere un elemento limitante o amplificante. Il territorio è il nostro riferimento: le tecnologie devono avere una governance, non esiste solo il mercato. Il territorio è il luogo in cui testare le tecnologie e generare un ritorno di amplificazione culturale. Il turismo, ad esempio, è un laboratorio di sperimentazione per il territorio, che è una variabile endogena. lo scatto culturale si fa se ognuno cerca di plasmare il proprio territorio".
Le 3 T.
Serati: "La tecnologia prodotta, usata o consumata, è un'arma vincente ma da sola non basta. E' una condizione fondamentale ma non sufficiente.
Il ricercatore americano Florida ha usato le 3 T come indicatori per un territorio: Tecnologia, Talento e Tolleranza. Talento significa creatività, capacità di vedere più in là. Tolleranza significa essere aperti verso il concettualmente straniero, aprirsi al nuovo e alle sue potenzialità.
Con questo mix delle 3 T si diventa vincenti e si può fare uno scatto in avanti".
Il ricercatore americano Florida ha usato le 3 T come indicatori per un territorio: Tecnologia, Talento e Tolleranza. Talento significa creatività, capacità di vedere più in là. Tolleranza significa essere aperti verso il concettualmente straniero, aprirsi al nuovo e alle sue potenzialità.
Con questo mix delle 3 T si diventa vincenti e si può fare uno scatto in avanti".
La (scarsa) competitività italiana.
Massimiliano Serati, Professore di Politica economica all'Università Cattaneo - LIUC di Castellanza, è intervenuto al convegno "Ottimismo Digitale" organizzato da SS&C
e API Varese con "Innovare per lo sviluppo e innovare nello sviluppo del territorio". "L'economia" - sostiene - "è una scienza triste. Le tecnologie sono un processo che qualcuno chiama 'innovazone'.
Il WEF (World Economic Forum) ha stilato una classifica sulla competitività dei Paesi: nel 2010 l'Italia era al 48esimo posto preceduta anche da Cipro, Portorico, Cile ecc. Sono 2 anni che non si fanno progressi in graduatoria. Alla voce "Innovazione" l'Italia è invece al 32esimo posto".
e API Varese con "Innovare per lo sviluppo e innovare nello sviluppo del territorio". "L'economia" - sostiene - "è una scienza triste. Le tecnologie sono un processo che qualcuno chiama 'innovazone'.
Il WEF (World Economic Forum) ha stilato una classifica sulla competitività dei Paesi: nel 2010 l'Italia era al 48esimo posto preceduta anche da Cipro, Portorico, Cile ecc. Sono 2 anni che non si fanno progressi in graduatoria. Alla voce "Innovazione" l'Italia è invece al 32esimo posto".
Diventare utenti.
Camisani Calzolari conclude il suo intervento con un suggerimento: "bisogna diventare esploratori digitali, veri utenti. Solo così si può stare dietro al cambiamento". I mercati sono conversazioni e bisogna imparare a comunicare mettendo l'utente al centro".
Il digitale in Italia è poco diffuso per un problema culturale.
Continua Camisani Calzolari: "Sono 25 milioni gli italiani che vanno abitualmente sul web ma, secondo una statistica, il 77% dei nostri compaesani non si collega quotidianamente o addirittura non si collega mai. In Italia il digitale non viene totalmente accettato per un problema culturale: sui nostri giornali si parla spesso male del web.
In Finlandia ci sarà invece il collegamento veloce per tutti, ciò dipende anche dall'alfabetizzazione (in Finlandia arriva al 99%, in Italia è purtroppo ancora bassa), inoltre in molti Paesi esiste un'agenda digitale che in Italia non è ancora presente.
E' questione di cecità: manca la visione, anche per la rete. L'83% delle aziende italiane non ha sul proprio sito alcun link di condivisione con i social network e i leader aziendali hanno per il 43% più di 60 anni. Sono alcuni dati che danno l'idea della situazione italiana rispetto al digitale".
In Finlandia ci sarà invece il collegamento veloce per tutti, ciò dipende anche dall'alfabetizzazione (in Finlandia arriva al 99%, in Italia è purtroppo ancora bassa), inoltre in molti Paesi esiste un'agenda digitale che in Italia non è ancora presente.
E' questione di cecità: manca la visione, anche per la rete. L'83% delle aziende italiane non ha sul proprio sito alcun link di condivisione con i social network e i leader aziendali hanno per il 43% più di 60 anni. Sono alcuni dati che danno l'idea della situazione italiana rispetto al digitale".
La rete è fatta di persone.
Marco Camisani Calzolari, Ceo Speakage e co-autore con Franco Giacomazzi del libro "Impresa 4.0", in "Il digitale e il ritorno alle origini": "io vedo il digitale così: 50% tecnologia, 50% persone. La rete è fatta di persone, significa socialità. Il consumatore è cambiato, c'è il crollo degli strumenti tradizionali e una grande crescita di quelli nuovi. Amazon ha venduto più ebook che libri a Natale 2010 e ci sono più americani (61%) che leggono le news su web anzichè su carta".
Diretta blogging e trasversalità dell'impatto digitale.
Il coordinatore dell’evento Fabrizio Bellavista, esperto new media e partner Istituto Psycho-Research, presenta la diretta blogging del convegno "Ottimismo Digitale" organizzato da SS&C e API Varese ed illustra la trasversalità dell'impatto digitale: si parlerà di comunicazione interattiva, di dialogo con il territorio, di relazioni come centro di sviluppo della modernità fino a toccare il finanziamento formativo, l'aumento della redditività grazie alla tecnologia per finire con il concetto di sostenibilità della ripresa economica".
La Kaizen Communication di Giampiero Soru.
Il primo intervento, “Comunicazione step by step: Kaizen Communication”, è quello di Giampiero Soru: “per dirla come i giapponesi, ci piacerebbe applicare alla comunicazione il metodo Kaizen, un concetto ripreso più volte da economisti e studiosi dei fenomeni legati alla produzione, che significa letteralmente ‘Cambiamento verso il Meglio’, ossia ‘Miglioramento Costante’”.
Ore 14.45, inizia il convegno: Ottimismo digitale.
Al via l'incontro. Giampiero Soru, Presidente di SS&C, l’agenzia varesina che ha organizzato il convegno insieme a API Varese, dà il benvenuto alle autorità: il Presidente della Provincia di Varese Dario Galli, l'Assessore ai lavori pubblici di Varese Gladiseo Zagatto e il e il Direttore API - Associazione delle Piccole e Medie Industrie della Provincia di Varese – Marco Praderio, nella foto con i relatori del convegno.
mercoledì 6 aprile 2011
PMI a rischio perdita dati: attenzione alle email.
Rischi di sicurezza per quanto riguarda l'integrità dei dati ed incapacità di gestire anche la posta elettronica: questi sono i risultati di una ricerca condotta da Opinion Matters per conto di GFI Software, su un campione di 200 PMI statunitensi. Il quadro risultante è allarmante e stabilisce una volta per tutte l'incapacità da parte delle aziende di dare la giusta importanza alla protezione dei dati, acquisendo una struttura mentale ed una infrastruttura informatica che metta al sicuro le informazioni più sensibili ed importanti. A rischio soprattutto le email, cuore nevralgico dell'attivita di ogni organizzazione, visto che il il 62,4% delle PMI intervistate non usa alcuna soluzione di archiviazione, andando potenzialmente incontro ad una serie di problemi quali la perdita di dati e la violazione di normative che obbligano alla conservazione di ogni comunicazione elettronica. Ben il 38% delle aziende non possiede proprio soluzioni di backup di alcun tipo, esponendosi così al rischio di perdere tutte le missive elettroniche ed i dati ivi contenuti da un giorno all'altro. Questo problema non sembra però preoccupare circa i due terzi delle aziende intervistate (66.8%), che addirittura non hanno familiarità o non conoscono gli standard normativi perl'archiviazione delle email ed il numero delle imprese ignoranti in materia sale fino al 90% quando vi è presente un solo reponsabile IT. Queste lacune comportano che circa il 37% degli intervistati si ritrovi ogni mese a spulciare alla ricerca di vecchie email cancellate, per fornirne copie nel caso di azioni legali o audit, rispondere a richieste di conformità, o per qualsiasi altro genere di necessità. Fonte: www.i-dome.com
lunedì 4 aprile 2011
Al via la comunicazione Road to Wellness
L’agenzia SS&C ha realizzato i materiali di comunicazione per il progetto interreg Road to Wellness, che saranno distribuiti – grazie a un accordo di co-marketing con il gruppo Ferrovie Nord Milano – presso la stazione di Milano Cadorna e sui treni diretti verso le più importanti destinazioni. Contemporaneamente verrà dato il via a una serie di direct email marketing indirizzati a un pubblico selezionato, interessato a proposte di taglio turistico.
Iscriviti a:
Post (Atom)